Il ponte dell’Immacolata

06 Dic

2016

Il ponte dell’Immacolata

Le offerte di viaggio per questi giorni del ponte dell’Immacolata sono le più disparate. Anche perché quest’anno l’8 dicembre cade di giovedì e si hanno quattro giorni a disposizione per intraprendere un bel viaggetto. Il tempo di crisi scoraggia i più, ma se il problema è solo quello di spender poco con meno di qualche centinaio di euro qualcosa si imbastisce lo stesso. Si possono visitare le capitali europee dedicandosi ad un tour culturale: musei, street art. In Italia ci sono posti belli e sconosciuti da visitare: parchi, borghi, luoghi curiosi e musei a cielo aperto.  Un viaggetto fuori Italia non necessariamente è costoso, specie se ci vengono incontro ottime tariffe delle compagnie aeree da prendere “al volo”: ad esempio si vola a Bucarest da 35 euro a/r partendo da Milano e da 48 a/r da Roma. E andare a Cluj-Napoca, per visitare le spettacolari Miniere di sale di Turda; o a Targu Mures; o a Timisoara; o…

E a questo punto mi chiedo: che ne è della Solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, motivo per il quale in questi giorni festeggiamo? Che ne è della nostra tradizione cristiana? Quale sapere trasmettiamo alle nuove generazioni del nostro Paese?

Allora, in controtendenza, oggi niente consigli di viaggio e offro gratuitamente – tratti dagli Angelus dell’Immacolata di questi ultimi anni – pensieri per nutrire anime e menti così poco e male alimentate.

“Tutto è dono gratuito di Dio, tutto è grazia, tutto è dono del suo amore per noi. L’Angelo Gabriele chiama Maria «piena di grazia» (Lc 1,28): in lei non c’è spazio per il peccato, perché Dio l’ha prescelta da sempre quale madre di Gesù e l’ha preservata dalla colpa originale. E Maria corrisponde alla grazia e vi si abbandona dicendo all’Angelo: «Avvenga per me secondo la tua parola» (v. 38). Non dice: “Io farò secondo la tua parola”: no! Ma: «Avvenga per me…».

Sant’Agostino afferma che la Vergine «ha concepito prima nel cuore che nel grembo» (Discorsi, 215, 4). Ha concepito prima la fede e poi il Signore. Questo mistero dell’accoglienza della grazia, che in Maria, per un privilegio unico, era senza l’ostacolo del peccato, è una possibilità per tutti.

Celebrare questa festa comporta due cose. Primo: accogliere pienamente Dio e la sua grazia misericordiosa nella nostra vita. Secondo: diventare a nostra volta artefici di misericordia mediante un cammino evangelico. La festa dell’Immacolata diventa allora la festa di tutti noi se, con i nostri “sì” quotidiani, riusciamo a vincere il nostro egoismo e a rendere più lieta la vita dei nostri fratelli, a donare loro speranza, asciugando qualche lacrima e donando un po’ di gioia.”

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