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A proposito di molestie sessuali

Matteo Bordone, su il Post, ha dato voce pochi giorni fa a un mio dubbio a proposito della recente tempesta scatenata dalle rivelazioni di molestie sessuali degli ultimi decenni: negli Stati Uniti, nel Regno Unito e ora anche da noi. Ecco perché nelle mie considerazioni voglio partire da una citazione del suo bellissimo articolo: “Anche se le sopracciglia si alzano e gli angoli della bocca puntano al pavimento, le distinzioni sono fondamentali. È vero che vengono prima le vittime, è vero che ognuno ha i traumi che ha, ma è anche vero che esiste la sostanza dei fatti. Quando qualcuno commette un omicidio, ci chiediamo con puntiglio se sia stato un incidente assoluto, un incidente causato dalla scarsa previdenza, un errore manifesto, un gesto violento finito male, un piano ben congegnato. È normale e giusto che lo si faccia per qualsiasi reato e qualsiasi contesto, per quanto sia arduo e […]

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Il “credibile disponibile” sta finendo?

Anni fa ho letto una pagina illuminante di Paul Ricoeur, il grande filosofo francese, sulla quale non ho mai smesso di riflettere. A proposito della condizione in cui si trova una società in ogni momento della sua storia, egli parlava di un certo livello e di una certa qualità di “credibile disponibile”. Cos’è questa strana cosa? Potremmo dire che sia la quantità e soprattutto il tipo di cose in cui una società è disposta a credere. In definitiva, ciò che quella società spera di ricevere dalla sua storia prossima: dalle sue fortune, dal suo impegno in ogni settore. Ma anche da chi la guida e da chi rappresenta, o può rappresentare, aperture sul futuro, sul progresso, sul miglioramento delle condizioni di vita e sugli stati d’animo diffusi. Il credibile disponibile riguarda ovviamente anche la sfera religiosa e le istituzioni che la rappresentano. Ora la domanda che rivolgo al lettore è: […]

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VOTARE, SÌ O NO, E SENTIRSI PARTE DELLA STESSA REPUBBLICA

  Normalmente noi di Synesio ci occupiamo di argomenti di ampio respiro perché, sosteniamo, la nostra società ne ha gran bisogno. In queste settimane, tuttavia, non possiamo far finta di ignorare l’intenso dibattito pubblico a proposito del quesito referendario sulla riforma della Costituzione. Dico subito che non abbiamo un’indicazione di voto: qualcuno di noi vota SI, qualcuno NO. Entrambi, mi pare, con validi argomenti. Nessuno di noi, invece, ha commesso uno dei due errori piuttosto diffusi in questi giorni: – demonizzare l’avversario, le sue proposte, i suoi motivi; – esaltare la politica (e quindi accendere i toni a suo proposito) come se la politica fosse la soluzione dei problemi dell’umanità.   Circa il primo errore: scrivendo libri di storia da circa vent’anni, lavoro anch’io per insegnare agli studenti che “totalitarismo”, ma anche solo “autoritarismo” sono parole serie. Ai tempi di Mussolini e di Hitler, per intenderci, la notte non c’erano […]

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