La quotidiana psicomachia

29 Nov

2019

La quotidiana psicomachia

Caterina Zaira Laskaris è la poetessa che ha scritto La quotidiana psicomachia. Caterina mi ha donato l’esemplare  numero 81/300 illustrato dall’artista pavese Angela Macelli: una sintonia creativa che trasporta dalla lettura alla contemplazione. Un libro ricchissimo di emozioni e riflessioni. Basta elencare i titoli dei sedici capitoli per comprenderne la portata visionaria: Ira, Superbia, Umiltà, Invidia, Accidia, Lussuria I, Lussuria II, Temperanza, Gola, Tristezza, Gioia, Avarizia, Paura, Rancore, Delusione, Speranza.

Per comprendere i testi di Caterina forse bisognerebbe fare riferimento alla prima e più influente allegoria medievale: la Psicomachia del poeta tardo-latino cristiano Aurelio Prudenzio Clemente, la prima di una lunga tradizione di lavori molto diversi tra loro. Ma, a onor del vero, la psicomachia (dal greco ψυχή anima e μαχή lotta) è in fondo semplice da capire, perché riguarda tutti gli esseri umani. È il quotidiano, così come lo conosciamo.

Angela ha creato per l’opera 17 monotipi stampati su carta e prodotti a tecnica mista utilizzando inchiostri grassi, chine e acquarelli stesi su lastre di vetro e di masonite. Ho scelto di trascrivere un capitolo del libro e l’ho corredato dell’immagine creata apposta per ampliare l’emozione della parola. Un piccolo assaggio del mondo di Caterina e della sua poetica.

Paura

La paura sta ferma

non trema come il resto del corpo

è qualcosa di più immobile

di un cubo di pietra

di una scheggia gigantesca

piantata nelle rocce.

 

Tace.

Pesa.

Sta.

 

Paura infinita

concentrata in un pinnacolo.

Poggia su di me.

E si appoggia al desiderio

come la cosa più naturale

è la pelle che ne avvolge il dorso

è l’ombra che si stende dietro.

 

Se il desiderio

tremolante nella luce

fosse un corpo

la paura

sarebbe la sua schiena.

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